Albania, 1967. Il dittatore comunista Enver Hoxha, ossessionato dal pericolo di un imminente bombardamento sui cieli della sua nazione, inizia un inquietante progetto, la costruzione di 750mila bunker di cemento armato per una popolazione che al tempo non contava neanche 2 milioni di persone.
Albania, 2012. Enver Hoxha non c’è più già da parecchi anni; i bombardamenti temuti dal dittatore non sono mai avvenuti e molte strutture di protezione realizzate durante gli anni di potere di Hoxha sono ancora al loro posto, testimoni di un passato certamente non gradevole da ricordare.
Da qui nasce l’idea di due giovani studenti albanesi, Elian Stefa e Gyler Mydyti, allora laureandi al Politecnico di Milano, chiamata “Concrete Mushrooms”: riciclare i bunker di cemento trasformandoli in piccole botteghe e locali commerciali.
Per l’esattezza il progetto ha preso il via con la realizzazione di un centro artistico, di un negozio di tatuaggi e di alcune discoteche per poi continuare con impianti di stoccaggio, ostelli, la bottega di un calzolaio e svariati ristoranti.
Il successo dell’iniziativa è testimoniato inoltre dall’uscita del libro “Funghi di calcestruzzo. Il riutilizzo di 750.000 bunker albanesi abbandonati”. In effetti l’incoraggiamento al riutilizzo di questi spazi ha dato una nuova vita a queste strutture inutilizzate e ha risvegliato la curiosità dei turisti. Attualmente, vi sono tre tipi di bunker: piccoli, medi e di grandi dimensioni. Il libro creato per illustrare il fenomeno è una sorta di manuale per trasformarne uno: suggerimenti, modelli pratici, dettagli e prezzi degli interventi servono a dare un’idea ai cittadini di come si può agire. Per esempio, la trasformazione di un bunker triplo richiederebbe una spesa di soli a 150€.
Il progetto ha in più un valore aggiunto, che va ben oltre il riciclaggio e il riuso: trasformare i bunker in locali destinati ad attività del genere significa sradicare finalmente le sensazioni di dolore, paura e morte legate a queste strutture e a ciò che per anni hanno rappresentato, la dittatura di Hoxha. “Concrete Mushrooms” è un modo per dire agli abitanti che, se vogliono, possono vincere i drammi del passato con creatività e voglia di andare avanti. Una verità di cui tutti noi dovremmo essere consapevoli!