Jason De Caires Taylor è un geniale ed estemporaneo eco-artista contemporaneo diventato famoso grazie ai suoi “eserciti di sabbia”.
Jason ama il mare e le sue istallazioni sottomarine nascono sia per celebrare la vita che popola i nostri fondali che per riportare l’attenzione sul problema del ripopolamento della flora e della fauna marina.
In un’intervista rilasciata alla scrittrice Kimberly Kradel Jason ha spiegato che il reale e pressante problema del degrado dei nostri mari è la principale motivazione che si nasconde dietro al suo lavoro: attraverso la sua arte Jason è in grado di sensibilizzare fortemente ognuno di noi nei confronti dell’inquinamento ambientale e, in particolare, dell’impatto che il nostro stile di vita ha sulla natura.
La sua opera più famosa senza dubbio è quella che si trova nel meraviglioso mare dei Caraibi conosciuta con il nome MUSA – Museo di Arte Subacquea e consiste in un centinaio di sculture adagiate sul fondale marino che riproducono persone in situazioni quotidiane, durante momenti di socialità ma anche di solitudine, che fissano un istante nell’eternità…un misto tra l’esercito di terracotta ritrovato in Cina e le moderne figure metropolitane create dallo scultore americano George Segal!
Tutte le sculture sono riproduzioni fedeli all’originale (ovvero alle persone che si sono prestate a farsi ritrarre) e perciò sono tridimensionalmente identiche: altezza, volume, fisionomia.
Jason de Caires Taylor attraverso la creazione di questa comunità sospesa, ha cercato di attivare una barriera artificiale attirando animali e coralli, progettando nicchie che consentono ad alcune specie come le aragoste di avere protezione e potersi riprodurre tranquillamente. Insomma una specie di nuova metamorfosi indotta dalle sculture per rigenerare quest’area e al contempo distogliere turisti dalla vera barriera corallina. Naturalmente grande attenzione è stata posta nei materiali impiegati per non generare inquinamento: le statue infatti sono realizzate con materiali inerti, testati a Ph neutro.
Il cambiamento sulle sculture avviene costantemente ma con lentezza: gli animali colonizzano le statue, il mare e le sue creature riprendono e rioccupano il loro spazio, le colonie di coralli si generano attraverso i minuscoli polipi i quali attraverso il secernere di concrezioni calcaree portano alla costruzione del vero esoscheletro che protegge i piccoli animali, le alghe aderiscono ai visi ed ai corpi ricoprendoli di diversi colori. Uno spettacolo incredibile!
Un’ulteriore notizia curiosa sulle opere di Jason ci arriva dal mondo della musica: Eddie Vedder per la pubblicazione del suo album solista “Ukulele Songs” ha scelto una delle sculture sommerse come immagine di copertina. Il leader dei Pearl Jam ha sottolineato ancora una volta la grande attenzione che siamo chiamati a porre verso l’emergenza ambientale.
Di seguito un video dedicato a questa meravigliosa civiltà del mare, un tributo ad un grande artista che attraverso le sue opere ha saputo dimostrare ancora una volta come l’arte possa insegnarci qualcosa in maniera assolutamente unica!