Quando ci si trova per la prima volta dinnanzi ad una scultura di Edouard Martinet, risulta difficile accorgersi subito che ogni singolo elemento dell’opera in realtà precedentemente esisteva in altra forma.
Eppure con un po’ di attenzione si può notare che ogni testa, ogni arto, ogni ala, ogni dettaglio di queste creature erano già parte o dettaglio di un’ automobile, di una bicicletta, di una macchina da scrivere, o di qualsiasi altro oggetto trovato e recuperato.

Scorrendo la lista di materiali ed elementi impiegati da Martinet per comporre le sculture, diventa immediatamente chiara la sua abilità nel selezionare oggetti perfettamente adatti a realizzare le sue visioni artistiche . Dicono di lui: “Il suo virtuosismo è unico: nessun elemento è saldato all’altro, bensì le sue sculture sono assemblate avvitando ogni singolo pezzo. Questo aspetto dona ulteriore pregio alle creazioni di Edouard, ma non perchè esprimono la precisione di un orologiaio. C’è un x-factor qui, uno spirito aggraziato, una rivisitazione dell’evidenza per cui ogni elemento, sebbene ben rifinito, non risplende di perfezione, ma di carattere e nuova vita.”

Metallo e precisione, ecco i meravigliosi animali di Martinet

 

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