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Parlare con gli animali è un desiderio che da sempre anima le fantasie dell’uomo: nel corso della storia, scienziati e ricercatori hanno cercato di creare tecnologie in grado di metterci in contatto con loro e di stabilire una comunicazione fondata sulla parola.
I risultati non sempre hanno soddisfatto questo nostro capriccio e la spiegazione – che risiede in due motivi – è abbastanza semplice: rispetto agli animali, l’uomo presenta una diversa conformazione dell’apparato fono-articolatorio, oltre ad aree del cervello specificamente deputate all’elaborazione e alla produzione di stimoli verbali.

Una soluzione piuttosto valida arriverebbe dalla Florida, dove la Wild Dolphin Project (organizzazione di ricerca scientifica che studia il comportamento dei delfini) promette di aver ideato un’attrezzatura valida a tradurre il linguaggio di questi mammiferi in parole.

CHAT interface, il computer che promette di far parlare i delfiniSi tratta di un computer subacqueo – chiamato CHAT interface – in grado di produrre suoni artificiali simili a quelli dei delfini e di trasformare le repliche degli animali in Inglese.
Come spiega Denise Herzing, fondatrice dell’organizzazione, CHAT non tradurrà magicamente in parole i suoni naturali emessi dagli animali, bensì li catturerà in un sistema che li abbinerà in modo “intelligente” a frasi di senso compiuto.

Già in passato ci furono tentativi di procedere in questa direzione, ma nessuno riuscì mai a concludere positivamente l’esperimento a causa di numerosi fattori fisici contrastanti: i delfini infatti spesso emettono suoni impercepibili per il nostro udito; inoltre i toni più bassi sott’acqua sono difficili da distinguere. Fin ora perciò è stato possibile analizzare il loro linguaggio solo a posteriori, mai perciò in tempo reale. La nuova interfaccia proposta da CHAT promette di superare questi ostacoli e testare approfonditamente il livello di comprensione dei delfini.

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Il progetto dovrà superare una fase di test e di campionatura prevista per la prossima estate: se tutto andrà a buon fine, i ricercatori inizieranno immediatamente a lavorare selezionando esemplari non cresciuti in cattività ma comunque socievoli. In questo modo prevedono di redigere nel giro di qualche anno un “vocabolario Inglese-delfinese” che aprirà le porte della comunicazione con altre specie animali. “Ciò che vorremmo fare – continua Denise –   è fornire loro strumenti appropriati per mettersi in connessione con noi; molte specie diverse sono già in grado di comprenderci e capire il nostro linguaggio, è solo che non hanno capacità comunicative e abilità sensoriali affini alle nostre!”.