LA FORTE RICHIESTA DI ALIMENTI CHE COSTANO POCO

(e visti i tempi che corrono presumo che la cosa peggiorerà ancora) ha spinto i produttori a cercare nuovi sistemi per ridurre i costi. Generalmente si tratta di risparmiare sulle materie prime. Tenete presente che la qualità ha un costo, se un prodotto costa troppo poco non può essere di qualità. Le materie prime incidono per non più del 40% del costo complessivo, questa è la regola di tutti i produttori di alimenti. Quando acquistate un prodotto che costa molto poco non potete pretendere che sia di qualità. Ma cos’è questa QUALITA’? Il concetto di qualità ha molti aspetti: le materie prime, il luogo di produzione, le modalità di produzione, i controlli fatti prima della commercializzazione. Un alimento che costa poco è necessariamente privo di gran parte di questi aspetti.

PER CHIARIRVI MEGLIO LE IDEE FACCIAMO QUALCHE ESEMPIO

Se al pubblico in un supermercato una mozzarella costa 40 centesimi dobbiamo dare per scontato che almeno 15 centesimi siano il ricarico di chi vende. Restano 25 centesimi. Il 40% di questa cifra ci dice quanto è stato speso per le materie prime. E vi stupite che le mozzarelle diventino blu? Se potessero diventerebbero rosse. Per la vergogna. A causa delle quote latte siamo costretti a importare latte di qualità molto bassa da paesi in cui le norme igieniche non sono come le nostre, e nei quali gli animali sono allevati in condizioni scandalose. Per renderlo sano o almeno decente dal punto di vista sanitario, viene trattato a caldo con la pastorizzazione, anche per più volte. Pensate che il valore alimentare di questo latte, che ovviamente costa pochissimo, sia lo stesso di quello di una bella vacca felice tenuta al pascolo? E’ sempre latte, certo, ma quanto a valore nutritivo ? Ecco cosa comprate a basso prezzo. Vi ricordo che l’allevamento biologico prevede il pascolo per gli animali. Sarà un caso?

Leggi anche...  Casale Hortensiae

TECNICHE DI VENDITA

Dicevamo il mese scorso che i supermercati non fanno beneficenza alla clientela, e mi pare ovvio. Ma allora come si spiega la spesso grande differenza tra i prezzi dei supermercati e quelli dei piccoli (e ormai pochi rimasti) negozietti sotto casa? I motivi sono molti, vediamo i principali: – grandi acquisti: la grande distribuzione acquista quantità notevoli di prodotti e riesce per questo a “spuntare” un prezzo migliore. – pagamenti ritardati: il piccolo dettagliante nella maggior parte dei casi si vede chiedere il pagamento della fattura al momento stesso della consegna. Come dire che i fornitori non si fidano. Il supermercato invece, se va bene paga i fornitori dopo sei mesi dalla consegna. Sì, avete capito bene, dopo sei mesi. A volte anche più tardi. Questo significa che non deve anticipare denaro, e il pagamento avverrà quando il prodotto sarà già stato venduto da un pezzo. In pratica guadagna anche gli interessi su denaro non suo. Questo fatto spiega perché nei supermercati si trovino solo prodotti industriali, e non artigianali: quale artigiano può aspettare sei mesi per avere il pagamento dei suoi prodotti? Voi lo fareste? – affitto degli scaffali:avrete certamente notato che i prodotti posizionati sugli scaffali centrali sono quelli più costosi, quelli “di marca”. Invece se guardate in basso e in alto trovate prodotti di marche meno conosciute ma che costano meno. Quindi se volete risparmiare guardate in basso o in alto… Il fatto è che i produttori di alimenti prendono letteralmente in affitto gli scaffali centrali, pagandone un tanto al metro (quadrato o lineare). Questo costituisce un guadagno ulteriore per il supermercato, che così può permettersi di ridurre i prezzi. – accordi per offerte speciali: si concordano con largo anticipo le offerte speciali che si faranno per i prodotti. Non è vero che vengono messi in offerta i prodotti prossimi alla scadenza, non ce n’è alcun bisogno…

Leggi anche...  www.studiopergamospa.it

PERSONALE A BASSO COSTO

In alcuni casi il personale dei supermercati è costretto a fare straordinari e a lavorare durante i giorni di festa (sono tanti quelli che restano aperti di domenica e nei festivi, avete notato? Voi lavorereste volentieri nei giorni festivi?), anche se è pagato molto poco, e quando dico molto poco dico alcuni euro all’ora. Non ci credete? Chiedete alla cassiera del vostro supermercato quanto guadagna. Coloro che corrono come forsennati alla ricerca delle offerte specialissime dovrebbero prendere coscienza che sono proprio loro la causa di questo sfruttamento. E’ una triste guerra tra poveri. – articoli civetta: non tutto è proprio conveniente, la strategia della grande distribuzione è di guadagnare sul totale delle vendita invece che sul singolo prodotto. Molti prodotti sono posizionati in punti strategici per stimolarvi all’acquisto. Sono lì a dirvi “comprami, comprami!” Vi siete mai chiesti perché ci sono le caramelle e i cioccolatini proprio vicino alle casse? Perché voi state lì e vi viene la voglia…Osservate il vostro carrello prima di mettervi in fila alle casse: quanti prodotti, tra quelli che avete messo nel carrello, vi servono davvero? Quanti sono destinati ad essere congelati e a farvi consumare energia elettrica per la loro conservazione? Ricordate che anche mantenere nel congelatore gli alimenti è un costo: vi costa circa due euro al chilo al mese. Comprate oggi, pagate oggi e mangerete tra qualche settimana. Forse non c’è poi tutta questa convenienza a fare grandi scorte, non credete?

Due suggerimenti per risparmiare davvero:Fate la lista della spesa e comprate solo quello che avete scritto. Guardate meno pubblicità possibile