Nonostante il freddo e la neve, in Colorado l’aria inizia a profumare di primavera!
Qui, la piccola biblioteca pubblica della città di Basalt da qualche tempo ha dato il via ad un esperimento per così dire “bucolico”: oltre ai libri, da oggi in poi, i residenti della città potranno “noleggiare” anche i semi!
Con lo scopo di attirare più pubblico, i dipendenti della biblioteca hanno pensato di arricchire così la proposta già variegata di noleggio libri, dvd e altri media. L’idea è semplice: fin dal primo tesseramento si riceve immediatamente una bustina contenente semi, i quali, una volta piantati produrranno i frutti da cui ricavare nuovamente semi da “restituire” alla Biblioteca.
I semini vengono conservati in buste raffiguranti ognuna la relativa pianta e il nome di chi li ha raccolti; chi produce semi riceverà dei crediti, il chè è un ottimo incentivo per lo sviluppo dell’agricoltura autonoma in una zona difficile come quella del Colorado, dove il clima è secco e i terreni sono alcalini. Con questo sistema di raccolta, si stima che nel giro di poco tempo la Biblioteca arriverà ad avere una selezione di semi perfetti, resistenti ai parassiti e alla siccità.
Ma perchè una biblioteca dovrebbe fornire un servizio del genere? A chi rivolge questa domanda a Barbara Milnor, direttrice dell’istituto, lei risponde così: “L’era digitale nella quale viviamo sta rendendo sempre più difficile il coinvolgimento del pubblico nei confronti delle nostre attività; i semi potranno aiutarci a ripopolare la biblioteca, un luogo che può sembrare strano per accogliere un progetto del genere, ma che in realtà risponde perfettamente ad un requisito fondamentale: i semi e le piante sono dei beni naturali e in quanto tali devono essere accessibili a tutti i cittadini”.
I più entusiasti dell’iniziativa sembrano essere i numerosi bambini che frequentano gli spazi dell’istituto. “Per mia figlia – racconta una mamma iscritta alla biblioteca – questo è sempre stato un posto dove imparare; anche i semi le stanno insegnando una lezione importante: per lei riempire un vaso con terra e semi e, dopo 30 giorni, vedere che da quello stesso vaso sono spuntati frutti che lei stessa mangerà è qualcosa di a dir poco emozionante!”.
A quanto pare questa famiglia non è l’unica ad aver gradito il progetto: come riporta l’American Library Association, sul tutto il territorio americano esistono già almeno una dozzina di programmi simili a questo.
Un’idea così semplice, intelligente e facilmente replicabile, che ci auguriamo raggiunga presto anche l’Italia!