Che mangiare nei fast food non faccia bene alla salute non è una novità: i pasti serviti contengono cibo di scarsa qualità e spesso gli ingredienti con cui vengono preparati hanno poco a che fare con il vero cibo di cui il nostro organismo ha bisogno.
Anche le pietanze che all’apparenza possono sembrare più “sicure” nascondono segreti culinari a dir poco raccapriccianti.
Ad esempio le patatine fritte di McDonald’s non contengono solo patate e olio di cottura, ma altri 14 ingredienti artificiali!
Grazie ad un’inchiesta condotta da Grant Imahara – giornalista televisivo e conduttore di MythBuster – l’America ha recentemente scoperto la “salata” verità!
L’aspetto curioso di questa vicenda è che Grant Imahara ha realizzato questo reportage non per denuncia, ma in una sorta di operazione trasparenza voluta dalla stessa McDonald’s per sfatare dicerie e leggende metropolitane circa la qualità del cibo servito nei locali della catena!
Grant Imahara non ha fatto altro che recarsi con una troupe in uno degli stabilimenti che servono il marchio per seguire la preparazione delle patatine fritte, il piatto più venduto al mondo da McDonald’s.
Ha così scoperto che le patatine, dopo essere state raccolte, pulite, affettate e scottate, vengono immesse in un macchinario, che ha il compito di renderle tutte della stessa dimensione dando loro la classica forma a bastoncino. Nel passaggio successivo vengono irrorate con una miscela di oli vegetali (colza, soia e soia idrogenata) e con i seguenti aromi: sapore di manzo (quindi non sono un piatto per vegetariani), grano idrolizzato (perciò contengono anche glutine), latte idrolizzato, acido citrico e polidimetilsilossano (sostanzaappartenente alla famiglia del silicone) che serve per proteggere le patatine dalle alte temperature ed evitare quindi che brucino; vengono aggiunti inoltre terz-butil-idrochinone (composto chimico che serve daconservante), destrosio (uno zucchero che farà mantenere alle patate il tipico colore dorato) e – ovviamente – sale.
Una volta terminata tale operazione, le patatine vengono sottoposte a rapido congelamento e impacchettate per essere spedite nei vari fast food, dove verranno fritte una seconda volta prima di essere servite.
Attenzione: in Europa (fortunatamente?) la situazione è leggermente diversa.
Grazie ad una regolamentazione più rigida del settore alimentare, da noi gli ingredienti si riducono a 7: gli oli di frittura non idrogenati sono 2 (colza e girasole) e ad essi viene aggiunto l’E 900 (un antischiumante); nelle french fries europee troviamo poi destrosio, difosfato disodico (che le mantiene dorate) e sale.
Come tiene a precisare Tommaso Valle, direttore di comunicazione McDonald’s Italia, da noi non vengono aggiunti derivati animali (il sapore di manzo) e ingredienti contenenti glutine. Una consolazione magra per uno dei piatti più grassi che si possano ordinare. Una porzione media contiene infatti 340 kcal, 4 gr di proteine, 41 gr di carboidrati, 0,8 gr di sale e ben 17 gr di lipidi (pari al 25% della quantità giornaliera che un adulto dovrebbe assumere).
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