C’è un qualcosa nella vita di tutti noi che sta diventando giorno per giorno sempre più fondamentale e indispensabile, al punto da essere considerato da molti quasi un bene di prima necessità; lo teniamo sempre a portata di mano, ovunque andiamo è sempre con noi e spesso ne facciamo un uso sconsiderato, quasi ne abusiamo senza neanche accorgercene.

Se pensate che ci stiamo riferendo a qualcosa di vitale, nel vero senso della parola, siete fuori strada: stiamo parlando del cellulare!
Sarebbe molto più corretto dedicare le stesse parole (e la stessa attenzione) all’acqua, il vero bene prezioso e necessario oltre misura per la nostra sopravvivenza, del quale milioni di persone purtroppo ancora non hanno disponibilità.
Questa è la provocazione lanciata dall’Unicef per sensibilizzare tutti noi nei confronti di un problema ancora oggi vergognosamente irrisolto: a partire dal 2007 sono stati escogitati vari modi per incoraggiare i donatori a devolvere soldi per la causa (dalle bottiglie di lusso con il logo delle celebrità a un accordo con eBay grazie al quale per alcuni prodotti selezionati, una parte del ricavato incassato sul sito andava in beneficenza); quest’anno la strategia scelta da Unicef è particolarmente ingegnosa e provocatoria, e vuole trarre vantaggio dal nostro rapporto (morboso) con gli strumenti digitali, il telefonino in particolare. 

L’iniziativa funziona così: bisogna visitare da dispositivo mobile il sito UnicefTapProject.org e lanciare l’applicazione, quindi mettere giù il telefono e capovolgerlo. Il programma controllerà che voi non usiate lo smartphone e per ogni minuto trascorso senza che voi cediate alla tentazione di toccarlo, Giorgio Armani Fragrances – sponsor dell’iniziativa – donerà 0,25 centesimi di dollari al progetto, cifra necessaria per finanziare un giorno di acqua potabile per un bambino.

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Il progetto assicura grande coinvolgimento: man mano che scorrono i secondi vengono mostrate informazioni e curiosità, come alcune statistiche relative al record assoluto di “digiuno” dallo smartphone finora registrato e al numero di persone nella stessa area geografica che stanno adoperando l’applicazione, e messaggi educativi e di sensibilizzazione nei confronti dello spreco d’acqua. Lo sapete, ad esempio, che lasciare il rubinetto aperto mentre ci si lava i denti comporta una perdita inutile di circa 2 secchi pieni d’acqua?

La sfida è partita. Per aderirvi c’è tempo fino al 31 Marzo. Cosa aspettate? Abbandonate il telefono e regalate acqua a chi ne ha bisogno!