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Voi che scattate compulsivamente una foto a ogni piatto che ordinate al ristorante, abbiate il coraggio di scaricare The Eatery e iniziare a filtrare le vostre abitudini alimentari tramite questa app a dir poco illuminante.
Immortalate il piatto fumante appena atterrato in tavola, date lo scatto in pasto al programmino e ne otterrete in cambio un giudizio su come e quanto ciò che avete di fronte inciderà sul vostro regime alimentare, secondo la duplice etichetta “fit or fat”. Non solo meri numeri e calorie, come fanno altre app. Piuttosto, consigli e indicazioni sui propri obiettivi alimentari e anche una sorta di timetable, uno schermata della giornata in base al quale alzare la guardia rispetto ai richiami della gola. E del trash food.

Già, perché a pochi mesi dal lancio definitivo e mondiale la Massive Health – la società che ha prodotto The Eatery – ha raccolto una mole di dati così pachidermica da aver deciso di diffonderla sotto forma di infografiche ( le vedi tutte qui) per fare il punto su come si mangia oggi, nel pianeta. Nessun sondaggio può d’altronde dirsi più affidabile di un software al quale gli stessi utenti (sono quasi 8 milioni da 50 Paesi) si affidano spontaneamente. Scattando foto dei loro pasti, condividendole e geotaggandole. Costruendo insomma dal basso una specie di ricchissimo atlante digitale dell’alimentazione.

Il primo dato è che la nostra alimentazione peggiora in modo costante nell’arco delle 24 ore: tendiamo a cedere alle lusinghe del junk food alla fine della giornata. Magari dopo aver consumato una colazione sana, la resistenza svanisce in percentuali notevoli: 1,7 per cento per ogni ora, a partire dal breakfast. Alla fine, la cena sembra essere meno salutare del 15 per cento rispetto alla colazione. Che si conferma il pasto più importante in base al quale, a cascata, accadrà tutto il resto: chi non la fa, mangia alla fine quasi il 7 per cento più degli altri.

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Altro elemento scovato dagli sviluppatori di The Eatery è l’importanza del regime alimentare. Chiunque segua una qualche dieta specifica – non importa se vegetariana, vegana, bilanciata, macrobiotica o altro – mangia meglio rispetto agli inflessibili onnivori. Sul podio proprio chi elimina prodotti animali, seguono quelli che tagliano carboidrati e grassi. Occhio, inoltre, al fine settimana: nel week-end si mangia peggio. E di tanto: il venerdì è meno salutare del 4,5 per cento, il sabato del 10,1 e la domenica del 10,2. Ci si sveglia e ci si mette a tavola più tardi, si moltiplicano le situazioni di socialità, cala l’attenzione. Sul banco degli imputati dolci, cheesburger, birre e croissant.

Senza contare che abbiamo una tendenza innata a considerare quel che inghiottiamo più salutare di quanto non sia: il 72 per cento delle volte diamo infatti un giudizio troppo tenero sulle nostre scelte alimentari. Se proprio non avete voglia di essere più severi, restate almeno un po’ di più in casa: chi consuma i pasti fra le mura domestiche prepara infatti pasti più salutari del 12,7 per cento. Se poi lo faceste a Copenaghen, che sfiora il 90 per cento per livelli di ottima alimentazione, sarebbe il massimo. Ma occhio alle amicizie: chi vi circonda è il fattore di rischio più pesante. Influenza infatti fino al 34,5 per cento le nostre scelte a tavola. Se i vostri amici sono obesi avrete per esempio il 57 per cento di possibilità di diventarlo anche voi mentre se lo è il vostro compagno o compagna la cifra scende a un comunque inquietante 37 per cento.
Insomma, aggiungi un posto a tavola. Fino a un certo punto.

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The Eatery, l'app che migliora le tue abitudini alimentari e risponde alle curiosità sul cibo

Fonte: Wired.it